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CANDIDA AURIS (SECONDA PARTE)![]()
CANDIDA AURIS: TRASMISSIONE e SINTOMI
Tra le modalità di trasmissione note, si ricordano:
- il contatto con superfici e dispositivi medici contaminati
- il contatto tra persone colonizzate o infette.![]()
I fattori di rischio per le infezioni da Candida auris sono simili a quelli riguardanti altri tipi di Candida spp. e le infezioni si riscontrano in pazienti di tutte le età, dai neonati agli anziani.
Fra i sintomi più frequenti, C. auris ha causato:
- infezioni dell' apparato cardiocircolatorio
- infezioni intra-addominali
- infezioni di ferite
- otiti![]()
CANDIDA AURIS: DIAGNOSI e CURA
C. auris è difficile da identificare rispetto ad altre specie più comuni e rappresenta una nuova sfida per i laboratori.
In generale, laddove un' infezione generica da Candida spp. presenti particolari resistenze, si può sospettare la presenza della specie auris.
C. auris è una patologia "curabile", secondo le recenti linee guida emanate dai CDC (Centers for Disease Control), attraverso la somministrazione di echinocandine - una nuova classe di farmaci - o con un mix di antimicotici ad alte dosi.
È importante tracciare i contatti stretti di un caso al fine di identificare quanto prima possibile altri soggetti positivi a C. auris.
I pazienti potenzialmente o già colonizzati o infettati vanno ricoverati in stanza singola; tutti i visitatori e il personale di assistenza devono osservare la corretta igiene delle mani (con acqua e sapone o soluzioni efficaci), indossare camice e guanti monouso, assicurare la decontaminazione delle apparecchiature e dei dispositivi utilizzati da altri pazienti.
CANDIDA AURIS: COS'È ? Si tratta di un fungo isolato circa 10 anni fa, ma sembra sia presente fra gli esseri umani dalla fine degli anni '90.
In Italia è stato identificato nel 2019: purtroppo negli ultimi anni si registra nel mondo una notevole crescita.
Le notizie che lo riguardano sono particolarmente problematiche poiché:
- è un patogeno particolarmente infettivo
- nel 90% dei casi risulta resistente almeno ad una delle 3 classi di antifungini disponibili
- l’infezione, che spesso interessa pazienti già ospedalizzati, può svilupparsi diverse settimane dopo il ricovero e il decesso può avvenire in pochi mesi
- i pazienti possono rimanere a lungo colonizzati
- la mortalità riscontrata è elevata (circa 30% - 70%)
- è particolarmente persistente nell’ambiente e sulle superfici, ed è difficile da eradicare
- può formare biofilm e avere, quindi, una ridotta suscettibilità ai comuni disinfettanti, come perossido di idrogeno e clorexidina, e ai comuni prodotti antifungini
- la scarsa conoscenza di questa specie nelle strutture sanitarie può comportare una diagnosi ritardata, l’assunzione di un trattamento inefficace e un rischio elevato di decesso, nonché la diffusione nell’ambiente e il contagio di altri soggetti.![]()
Purtroppo molte caratteristiche di questo microrganismo non sono ancora chiare, come, ad es., la sua provenienza e i meccanismi di resistenza e i motivi delle frequenti infezioni verificatesi negli ultimi anni in luoghi diversi nel mondo.
Inoltre i pazienti Covid-19 sembrano maggiormente soggetti all' attacco di questo fungo.![]()
SEGUE SECONDA PARTE
PUNTURE DI ZECCHE: COSA FARE ?
le zecche possono pungere, o per meglio dire mordere, durante tutto l'anno, ma sono decisamente più attive nel periodo compreso tra la primavera e l'autunno. Si trovano soprattutto nei luoghi umidi e ombreggiati ai margini dei boschi con vegetazione medio bassa ed erba incolta![]()
COME INTERVENIRE?
È consigliabile rimuovere la zecca il prima possibile, per evitare che inietti nel sangue la saliva potenzialmente infetta. Per staccarla non bisogna usare nessuna sostanza come il petrolio, la vaselina o l’olio d'oliva. Con delle pinzette opportunamente disinfettate – possono andare bene anche quelle che si usano per le sopracciglia – poste il più aderente possibile alla cute, anch’essa disinfettata, bisogna afferrare saldamente la zecca e tirare verso l'alto, ruotando lievemente, con delicatezza e in modo ripetuto senza schiacciarla. Se la zecca dovesse “rompersi” e una parte di essa rimanere inclusa nella cute questo non comporta alcun pericolo. Verrà espulsa spontaneamente, come tutti i corpi estranei cutanei, nelle successive settimane.
MALATTIA DI LYME, QUAL È IL RISCHIO?
La malattia di Lyme è originata da un batterio spiraliforme, la BORRELIA BURGDORFERI, che può infestare le zecche. Tramite la loro puntura potrebbero trasmettere la malattia all’uomo. Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rossastra che si sviluppa attorno o nella zona vicino la puntura. In questo caso sarà necessario contattare il proprio pediatra o medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica.![]()
COME PREVENIRE LE PUNTURE DI ZECCHE?
Spray o pomate usate per ridurre il rischio di puntura di zecca esistono, ma non potranno mai garantire una prevenzione totale. Utilizzare vestiti adeguati potrebbe certamente aiutare: quando si passeggia in zone boschive o erbose, il consiglio è di indossare abiti di colore chiaro così da individuare più facilmente le zecche. Inoltre, meglio maniche e pantaloni lunghi, calze e stivali o scarpe chiuse.
IN EUROPA IL SUICIDIO RAPPRESENTA la seconda causa di morte nei giovani tra i 15 e i 24 anni. In Italia, i dati comunicati oggi dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma non sono per niente confortanti.![]()
“Le misure restrittive durante la pandemia da Sars-Cov2 – dicono i medici romani – hanno impattato significativamente sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti, portando ad un aumento delle richieste di aiuto per autolesionismo e comportamento suicidario”.![]()
Solo nel mese di aprile 2020 il 61% delle consulenze neuropsichiatriche ha riguardato infatti ideazione suicidaria e tentativi di suicidio, quasi il doppio rispetto al 36% del 2019. Cifra aumentata ulteriormente con la “seconda ondata” pandemica, con punte del 63% registrate nel gennaio 2021, rispetto al 39% dello stesso mese del 2020.![]()
In un solo anno le ospedalizzazioni per tali problematiche sono più che raddoppiate, passando dal 17% del gennaio 2020 al 45% del gennaio 2021. In modo simile, i ricoveri per comportamenti autolesivi, lesioni da taglio in special modo, sono aumentati dal 29% del 2020 al 52% rilevato nel gennaio 2021.![]()
Il fenomeno, però, era già segnalato in crescita negli anni precedenti l’emergenza pandemica.![]()
“La gestione clinica post-dimissione dei pazienti ricoverati per ideazione suicidaria e tentativo di suicidio – spiegano i clinici – risulta spesso complessa, caratterizzata da stati critici intermittenti che portano a nuovi accessi al pronto soccorso e spesso a ricoveri ripetuti”.![]()
È per questo che l’ospedale romano ha attivato un percorso clinico di alta assistenza specialistica che permette uno stretto monitoraggio dei ragazzi e delle loro famiglie.
Cosa dicono di noi



Luca Mc Gregory
05:46 12 Sep 20
Laboratorio top.... Personale efficiente ed attento al cliente.... Inoltre gestiscono i bambini in maniera... eccellente....leggi di più

infodimonte
17:39 10 Mar 20
Laboratorio moderno e accogliente. Preparati, veloci e prezzi concorrenziali. Una dottoressa bravissima e bellissima... che tratta i bambini come la Montessori. Che dire, sono fenomenali.leggi di più

Rosalia Michetti
14:50 05 Sep 18
Frequento questo laboratorio ormai da diversi anni e mi sono sempre trovata bene per competenza e cortesia. Si possono... concordare gli orari se si hanno esigenze particolari e si viene avvertiti con e-mail o sms quando i risultati sono pronti. Le informazioni che danno sono molto dettagliate anche per i costi dei test da effettuare.leggi di più

Tiziana Andreola
10:26 22 Jul 18
Personale paziente e professionale. Si viene trattati non come numeri ma come persone di famiglia. Ambulatorio con una... marcia in più. 👍leggi di più